Benedetto XVI: “L’arte è una porta verso l’infinito”.
Capita spesso di fronte ad un ‘opera d’arte di rimanere in trance, ammutoliti davanti ad una scultura o rapiti da un quadro, emozionati dalle parole di una poesia o dal testo e dalla musica di una canzone.
Avvertiamo che di fronte a noi non c’è solamente una fredda materia, un blocco di marmo o bronzo, un accostamento di colori, un insieme di parole e suoni, ma qualcosa di più profondo che tocca le corde dell’anima.
È attraverso l’arte che l’uomo cerca di esprimere e rendere visibile il suo bisogno di andare oltre ciò che vede, ed è cosi che manifesta la sua grande sete di conoscenza e di ricerca dell’infinito.
L’ arte mette in comunicazione gli uomini con Dio nonostante i ritmi frenetici e convulsi della vita quotidiana.
La ricerca del bello.
Si tratta di un tema molto caro al Papa emerito Benedetto XVI , l’unione tra la “via veritatis”, la ricerca continua del vero, e la “via pulchritudinis”, la ricerca del bello.
Una cattedrale gotica, una chiesa romanica, la musica di Bach o i quadri di Marc Chagall sono alcuni degli esempi citati dal papa, di opere d’arte che “ci spingono a rivolgere il pensiero a Dio e fanno crescere in noi il desiderio di attingere alla sorgente di ogni bellezza”. Per Benedetto XVI, la visita ai luoghi d’arte non deve essere soltanto occasione di arricchimento culturale, ma soprattutto deve diventare un momento di vera grazia e di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore”.
Cristina Gragnaniello
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