Criticare tutti e tutto: occorre osservarsi dentro profondamente e consapevolmente.
Criticare tutti e tutto… brutta abitudine! A volte gli “attestati di disistima” con cui le persone intorno a noi ci condizionano la vita sono fortissime, e, se glielo permettiamo, possono avere seria influenza sulla nostra esistenza e sul rapporto con la nostra interiorità. È possibile evitare ciò, innanzitutto non subendo emotivamente le critiche. Chi subisce la critica in realtà è il primo a sottoporsi al giudizio ed in fondo probabilmente è d’accordo con la critica che gli viene fatta. Venendo invece agli autori delle critiche, quelli che puntualizzano tutto incessantemente, che non chiudono mai la polemica, autori di commenti sarcastici e talvolta ferocemente provocatori, persone costantemente predisposte a guerreggiare verbalmente. Tali persone serbano dentro sè stessi tantissima rabbia, irritazione, insoddisfazione, irritazione, e sospetto. Si comportano talvolta come chi ha subito un torto, un tradimento, una delusione, e ciò fa si che siano sempre “carichi” di frustrazione e negatività. L’atteggiamento polemico del criticare tutti e tutto, dal punto di vista della psicologia dinamica viene correlato a un vissuto dell’infanzia, probabilmente rimosso, che nel tempo ha generato profonda e rivendicativa rabbia, come carenza d’amore, mancato riconoscimento, ingiustizie subite ed umiliazioni. In sintesi l’atteggiamento ipercritico nasconde una considerevole insoddisfazione per la propria vita. Chi vive uno stato di profonda felicità interiore non avverte il bisogno di fare polemica, confliggere e giudicare. Conserva con serenità passioni, interessi, sui quali preferisce concentrarsi a scapito dell’investire il tempo in giudizi, polemiche e critiche. Occorre dunque osservarsi dentro profondamente e consapevolmente, trasformando l’energia che si mette in pratica nella “critica”, in energia libera, positiva, atta a creare a generare positività, serenità, focus sulla propria vita, anzichè sprecare il tempo a disposizione per giudicare.
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